Gwent: The Witcher Card Game è tutta un’altra cosa rispetto al gioco che avete visto in The Witcher 3, scopriamolo insieme in questa guida!
Gwent: The Witcher Card Game è basato sul minigioco presente in The Witcher 3, se vi è piaciuto sarete dei super pro anche qui, giusto?
Sbagliato. O meglio, non è che per forza diventerete dei califfi. Gwent: The Witcher Card Game porta con sé molte meccaniche dal passatempo più popolare di Velen, ma le sue differenze potrebbero portare chi non sa niente di giochi di carte collezionabili a non capirci un gran che. Ci sono due caratteristiche principali che lo rendono più simile, diciamo, a Hearthstone che non al Gwent di The Witcher 3.
- A) Giocate contro altri umani e sono molto più svegli dell’IA.
Tutti quei trucchetti che avete usato per battere l’intelligenza artificiale? Le combinazioni killer di carte rare? No, purtroppo gli umani non si faranno fregare dalle tecniche che funzionavano tanto bene: tutti qui giocano al meglio. - B) Non si ottengono carte con ogni vittoria e non si possono comprare dai locandieri.
Questa è la novità più importante. All’inizio avrete una collezione di carte davvero pietosa e ci vorrà un bel po’ di tempo per ottenerne di nuove. Ok, potete comprare i classici booster (che qui si chiamano kegs, barilotti), ma ognuno contiene carte casuali e dovrete giocare parecchio per guadagnare la moneta che serve agli acquisti.
Ora che avete moderato le vostre aspettative è il momento di parlare di come superare i problemi e godersi il gioco. A) è una questione di pratica e di studio del meta, ma per quanto riguarda B) possiamo aiutarvi noi a costruire un buon mazzo per Gwent: The Witcher Card Game senza spendere un capitale.
Punto uno: scegliete una fazione di partenza e non cambiatela
Il gioco ha una meccanica che vi permette di scegliere alcune carte rare, quindi il consiglio è di scegliere una fazione e tenersela stretta concentrando gli sforzi in una sola direzione. Evitate invece di cercare di ottenere tutte le carte immediatamente.
Un veloce glossario del Gwent
Fazione: gruppi di carte che possono essere giocate solo tra di loro o con carte neutrali, non con altre fazioni.
Deck: il mazzo praticamente. La collezione di carte che decidete di portare in battaglia.
Kegs: sono i booster pack, rappresentati nel gioco da barilotti di birra. Potete scegliere una carta in anticipo da un mazzolino di carte semi rare.
Milling: questa meccanica è simile a quella di Hearthstone, praticamente smontate le carte che non vi servono per ottenere risorse (scraps).
Scraps: sono le risorse che servono per creare carte. Per ottenerne dovrete smontare le carte che non vi interessano, salire di livello e vincere partire.
Ore: la valuta del gioco necessaria per comprare i booster pack. Si ottiene giocando e salendo di livello.
Perché? Beh, qualsiasi sia la tecnica che scegliete per ottenere nuove carte (comprando kegs o smontando quelle che non servono) vi accorgerete di avere un ammontare di risorse limitato. Il consiglio è di spenderle saggiamente, soprattutto all’inizio quando difficilmente vincerete tutte le partite.
Scegliere la fazione di Gwent: The Witcher Card Game non è facile perché il meta cambia in continuazione, e ogni fazione ha i suoi momenti di forza e debolezza. Ora, poi, i Nilfgaardiani sono entrati nella mischia a rimescolare le carte in tavola (ehm, battutona dai…) Va anche detto che a seconda del vostro livello alcuni mazzi potrebbero funzionare meglio o peggio: il meta cambia anche tra giocatori esperti e neofiti.
Detto questo, su GwentDB potete analizzare un po’ di mazzi di Gwent: The Witcher Card Game e ordinarli per valutazione: scegliete quelli più recenti e molto votati, vi permetteranno di dire la vostra anche se magari non riuscirete a cogliere di sorpresa i giocatori più navigati (ma basteranno contro i neofiti, sempre che anche loro non abbiano trovato questo articolo!)
Visto che siete all’inizio della vostra esperienza con Gwent: The Witcher Card Game, cercate mazzi con istruzioni dettagliate per ogni combo ma non preoccupatevi, una volta iniziato a giocare tutto avrà molto più senso.
Più avanti nel gioco potrete costruire i vostri mazzi personalizzati, ma per farlo chiaramente serve una conoscenza almeno di base delle meccaniche di gioco.
Punto due: costruite il vostro mazzo personalizzato
Probabilmente inizierete con ben poche carte utili alla build cui puntate, anche se comprate qualche booster pack. Come si fa allora a ottenere più carte senza spenderci un patrimonio o grindare per mesi?
La risposta è semplice: smontate le carte per ottenere preziosi scraps da utilizzare nel crafting.
Milling, l’azione di smontare le carte per ottenere gli elementi necessari per il crafting, si fa direttamente dalla schermata con la vostra collezione di carte: distrugge la carta selezionata per un piccolo quantitativo di scraps. La tentazione potrebbe essere di distruggere tutte le carte che non usate nel vostro mazzo corrente, ma non è una buona idea: il meta cambia spesso, anche solo perché salite di livello, e allora vi conviene avere delle carte di backup per studiare mazzi alternativi a quello con cui siete partiti.
Il nostro consiglio è di utilizzare il milling solo sui doppioni: non potete utilizzare più di tre copie della stessa carta in un singolo mazzo (e le stesse carte possono stare in più mazzi contemporaneamente), quindi trasformate tutte quelle extra. Alcune carte speciali hanno dei limiti ancora più stringenti (una sola per mazzo), quindi smontate i doppioni.
Crafting è il modo migliore per ottenere nuove carte se non volete spendere soldi. È lento, ok, ma ha anche risultati garantiti: scegliete la carta che volete e spendete le risorse necessarie per craftarla. Anche quest’azione si compie direttamente dalla schermata con la collezione di carte.
Pensate bene prima di spendere gli scraps. Anche se avete smontato tutti i doppioni dallo starter deck, probabilmente non avrete tutti gli scraps necessari per fare ogni carta che vi interessa. In generale il consiglio è di concentrarsi sulle carte di base per cominciare, quelle che costano poco e che funzionano bene in combo, così da creare il grosso della vostra armata e poi, eventualmente, arricchirla con qualche rara. Tenete d’occhio le carte più potenti però, quelle che funzionano senza prerequisiti e che possono cambiare l’esito di una partita.
Ora che avete finito le risorse e avete un mazzo mezzo completo che si fa? Ci si tuffa nel gioco!
Punto tre: grind
Gwent: The Witcher Card Game vi premia con un po’ di esperienza e risorse (scraps e ore) per ogni round giocato, indipendentemente dal fatto che si tratti di una vittoria o di una sconfitta.
Meglio giocate, chiaramente, e più punti esperienza e risorse otterrete, ma almeno una sconfitta non vuol dire per forza tempo perso. Guadagnando punti esperienza passerete di livello e così facendo otterrete ricompense decisamente succose.
Passate qualche ora sul campo di battaglia e avrete abbastanza valuta in-game per comprare qualche booster pack, oltre chiaramente agli scraps per craftare qualche carta. Se avete una specifica build in mente, e state già facendo pratica con quello che avete, vedrete arsenale e skill crescere durante il grinding.
Siamo sinceri però: per avere un mazzo veramente bello senza pagare bisogna giocare per decine di ore, non è facile, ma può essere fatto.
Punto quattro: git gud
Se siete dei veterani nel settore dei giochi di carte collezionabili non dovrete fare altro che scegliere un mazzo e tuffarvi nella mischia. Tutti gli altri, invece, potrebbero trovare utili alcune risorse prodotte dalla community per diventare più bravi a Gwent: The Witcher Card Game.
Se state cercando un sito con un card picker che vi mostra quali scegliere da una keg e un semplice deck builder Gwentify potrebbe fare al caso vostro.
Nessun può rendervi magicamente migliori, ma The Gwentlemen’s Club è un interessantissimo blog che si occupa di spulciare le tattiche più elaborate oltre ad offrire analisi approfondite del meta.
Buona fortuna con Gwent: The Witcher Card Game! È un gioco sensibilmente diverso da quello incontrato nell’ultima avventura dello strigo, ma capace di conquistare con un gameplay che, come da stereotipo del genere, può dare dipendenza.
Tutto questo parlare di Gwent vi ha fatto venire voglia di tornare a giocare all’RPG di CD Projekt Red? Allora non perdetevi The Witcher 3: Wild Hunt guida, la nostra soluzione completa al terzo capitolo della saga e ai suoi due ottimi DLC.